sabato ho avuto un'idea malsana... mi son detto "hey! io ho una futura criminologa in casa, proviamo a sentire cosa ne pensa lei di tutta sta faccenda..." e così ho passato il post principale a mia sorella e questa è la risposta che mi è giunta oggi. premetto che non l'ho ancora letta nemmeno io.
la domanda posta all'inizio è molto interessante ma difficile darvi una risposta. "Quando la realtà smette di influenzare la finzione, ed inizia il contrario?!" per rispondere io prima pongo un'altra domanda:che cos'è la realtà? al contrario di quanto si pensi la relatà non è qualcosa di oggettivo, che è così e basta. ognuno di noi vive la realtà in modo soggettivo, la percepisce in modo diverso dall'altro, influenzato da molteplici fattori quali, sentimenti, stato d'animo del momento, passato, ambiente....è questo che ci porta ad avere opinioni e punti di vista differenti ed è per questo che a volte ci si scontra su un evento. la mente dell'uomo inoltre è qualcosa di estremamente affascinante e complesso per cui, quando la realtà non ci piace o fa troppo male, inconsciamente mette in atto tutta una serie di meccanismi di difesa che distorcono la realtà e nei casi psichiatrici più gravi si può arrivare al costruirsi un modo proprio personale. rispetto ai fatti di cronaca riportati, la prima cosa che balza all'occhio è che a commettere gli omicidi sono stati tutti adolescenti influenzati da anime o manga. allora, l'adolescenza è un periodo della vita estremamente importante e difficile. è proprio durante questa fase di vita che il ragazzo forma la propria identità, quello che farà poi di lui un uomo. è tipicamente noto che si tratta di un periodo caratterizzato da grandi conflitti interiori e conflitti con i genitori. l'adolescente deve fare i conti con il prorpio corpo che cambia e si trasforma, un copro che inizialmente fatica a riconoscere come proprio. verso la famiglia si ha poi una forte ambivalenza: il volersi allontanare per diventare indipendente e altro dai genitori ma allo stesso tempo il bisogno di loro e del loro sostegno.ciò unito alla difficoltà dei genitori di accettare che il proprio figlio non è quello che loro hanno idealizzato, ma ha ambizioni proprie e diverse. per questo i conflitti sono sempre numerosi e accesi. quindi l'adolescente ricerca la propria nuova identità fuori dal nucleo familare prendendo come modelli di riferimento i miti della televisone e/o dei fumetti (anime, manga chiamali come vuoi, ma poco cambia). ed è estremamente influenzabile. sulla base di questo e tenendo presente che la televiosione e i manga di oggi sono estremamente violenti, aggressivi, carichi di odio e omicidi non c'è da stupirsi che le recenti generazioni siano così, costellate da omicidi e bullismo, cattiveria e violenza. ovviamente la copla non è da far ricadere tutta sui mass media (anche se secondo me ne ha una buona percentuale). la famiglia continua comunque anche in questo periodo ha svolgere un ruolo fondamentale. credo che sia ovvio che dietro ad ogni omicida ci sia anche ben altro, altri seri problemi psicologici e perchè no,anche familiari. spiegarli non saprei perchè devo ancora iniziare la scuola, se vuoi ne possiamo riparlare più avanti. però per quanto riguarda il programma di reiserimento sociale con anonimato e cambio di nome, beh....considerando che si tratta di minorenni penso sia giusto. considerando che si tratta di minorenni, hanno ancora tutta la vita davanti a sè ed è giusto dargli la possibilità di viverla pienamente, serenamente e con dignità ovviamente se accompagnato da una buona terapia e da un buon esito del reinserimento. non nego che la cosa possa lasciare perplessi perchè nessuno può assicurare che l'individuo in questione non possa rcommettere altri omicidi. forse il reinserimento è più opportuno solo dopo un periodo trascorso nel carcere minorile....ma i giapponesi sono strani e sulle loro leggi non so che dire.
Edited by Gengi89 - 23/8/2010, 12:09
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